Rianimazione cardiopolmonare extracorporea precoce per arresto cardiaco refrattario extraospedaliero
La rianimazione cardiopolmonare ( CPR ) extracorporea ripristina la perfusione e l'ossigenazione in un paziente che non ha circolazione spontanea.
Le prove riguardanti l'effetto della rianimazione cardiopolmonare extracorporea sulla sopravvivenza con un esito neurologico favorevole nell'arresto cardiaco refrattario extraospedaliero sono tuttavia inconcludenti.
In uno studio multicentrico, randomizzato e controllato condotto nei Paesi Bassi, è stata assegnata ai pazienti con arresto cardiaco extraospedaliero la rianimazione cardiopolmonare extracorporea o la rianimazione cardiopolmonare convenzionale ( supporto vitale cardiaco avanzato standard ).
I pazienti idonei avevano un'età compresa tra 18 e 70 anni, avevano ricevuto la rianimazione cardiopolmonare da parte dei presenti, avevano un'iniziale aritmia ventricolare e non avevano avuto un ritorno della circolazione spontanea entro 15 minuti dall'inizio della rianimazione cardiopolmonare.
L'esito primario era la sopravvivenza con un esito neurologico favorevole, definito come un punteggio Cerebral Performance Category di 1 o 2 ( range, da 1 a 5, con punteggi più alti ad indicare una disabilità più grave ) a 30 giorni.
Le analisi sono state eseguite sulla base dell'intention-to-treat ( ITT ).
Dei 160 pazienti sottoposti a randomizzazione, 70 sono stati assegnati a ricevere rianimazione cardiopolmonare extracorporea e 64 a ricevere rianimazione cardiopolmonare convenzionale; sono stati esclusi 26 pazienti che non soddisfacevano i criteri di inclusione al momento del ricovero ospedaliero.
A 30 giorni, 14 pazienti ( 20% ) nel gruppo rianimazione cardiopolmonare extracorporea erano vivi con un esito neurologico favorevole, rispetto a 10 pazienti ( 16% ) nel gruppo rianimazione cardiopolmonare convenzionale ( odds ratio, OR=1.4; P=0.52 ).
Il numero di eventi avversi gravi per paziente è risultato simile nei due gruppi.
Nei pazienti con arresto cardiaco extraospedaliero refrattario, la rianimazione cardiopolmonare extracorporea e la rianimazione cardiopolmonare convenzionale hanno avuto effetti simili sulla sopravvivenza con un esito neurologico favorevole. ( Xagena2023 )
Suverein MM et al, N Engl J Med 2023; 388: 299-309
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